Cherreads

Chapter 1 - Chapter 1

💌 Author's Note

Hi everyone,

I just wanted to say that I'm not a native English speaker. I've done my best to bring this story to life in translation, but I know it's not perfect. Please bear with me!

This novel means a lot to me — I hope you'll enjoy the characters, their journey, and the emotions that brought them to life.

Thank you for reading! 💫

Un dolore improvviso e lancinante lo riportò alla coscienza. Spalancò gli occhi e cercò di inspirare, ma qualcosa gli bloccava la bocca, spingendogliela in gola. Le sue mani si aggrapparono a un pezzo di tessuto prima di muoversi istintivamente verso ciò che gli impediva di respirare. La sua vista si annebbiava: riusciva a distinguere solo una macchia di luce bianco-bluastra.

"Va tutto bene. Sei in ospedale. Non muoverti. Ci penso io."

Cercò di voltarsi verso la voce della donna, ma il suo respiro si fece rapido e affannoso, e il cuore gli martellava nel petto. Poi qualcosa di freddo gli scivolò nel braccio e l'oscurità lo avvolse, attutindo ogni senso.

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Un gemito strozzato la strappò dal mondo immaginario del libro che stava leggendo. Posò rapidamente il romanzo sul comodino e si alzò in piedi, correndo verso l'uomo disteso sul letto. Le sue mani raggiunsero il tubo che lo aiutava a respirare. Gli parlò con voce suadente, lanciando un'occhiata ai dispositivi di monitoraggio accanto al letto. Il suo sguardo si posò immediatamente sull'unità di sedazione, bloccata. La ripristinò e aumentò il dosaggio per attutire il dolore prima che potesse sopraffarlo.

In pochi secondi, il suo corpo si rilassò. Le sue mani caddero inerti sulle lenzuola e il suo respiro si fece più regolare. Lisa tirò un sospiro di sollievo.

Si sedette di nuovo, sfiorando delicatamente la mano fasciata del lupo mannaro ustionato. Da quando era arrivato all'ospedale di Leeds una settimana prima, si era informata più volte sulle sue cure e sul suo stato di salute durante i turni, e spesso si era fermata ben oltre l'orario di lavoro, solo per tenerlo d'occhio. Come oggi, quando avrebbe potuto tornare a casa più di un'ora prima.

Ma da quanto aveva osservato durante il suo mese a Leeds, il personale dell'ospedale era interamente umano, e le cure umane non erano sempre compatibili con la fisiologia del lupo mannaro. Per questo cercava di monitorarlo il più attentamente possibile.

E perché lui era l'unico contatto con la sua gente in questo paese straniero.

Riprese il libro ma non lo aprì, lasciandolo chiuso in grembo mentre i suoi pensieri vagavano. Aveva conseguito la laurea in infermieristica in Italia, poi aveva deciso che era ora di partire.

Aveva sempre amato la Scozia, così inviò il suo curriculum agli ospedali della regione e del nord dell'Inghilterra. Una settimana dopo, Leeds la chiamò.

Le piaceva la città. I ​​suoi colleghi erano gentili e competenti. L'appartamento che aveva affittato le sembrava casa. Così, nonostante l'assenza di altri come lei, aveva deciso di restare.

Era abituata a vivere tra gli umani, comunque: la sua famiglia non apparteneva a nessun branco. Era sempre stato così.

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