Cherreads

Chapter 3 - capitoli tra 11-15

Capitolo 11: Risonanza della Fama e Prime Offerte

La notizia della sconfitta solitaria del Goliath da parte di Kael, un Livello 2 fresco di nomina, si sparse per Orario come un incendio alimentato dal vento. Non era solo il "cosa" – la sconfitta del boss del diciassettesimo piano – ma il "come" e il "chi" a catturare l'immaginazione e a suscitare discussioni. Un avventuriero della Hestia Familia, una divinità nota più per i suoi debiti e la sua... esuberanza, che per la potenza dei suoi membri (o meglio, del suo unico membro), aveva compiuto un'impresa che molti avventurieri di Livello 2 più esperti avrebbero esitato ad affrontare da soli.

Hestia era un turbine di emozioni contrastanti. L'orgoglio le gonfiava il petto fino quasi a farla scoppiare ogni volta che sentiva il nome di Kael pronunciato con ammirazione. La sua piccola, precedentemente insignificante Familia, era ora sulla bocca di tutti, o almeno di molti. Ma sotto l'orgoglio, un sottile strato di ansia la stringeva. Kael era forte, incredibilmente forte, ma si spingeva sempre al limite. Ogni volta che si avventurava nel Dungeon, una parte di lei temeva che quella potesse essere l'ultima. Lo accoglieva ogni sera con un sollievo palpabile, che mascherava goffamente sotto una valanga di chiacchiere e piccole premure.

Alla Gilda, le reazioni erano variegate. Eina Tulle, la sua consulente, lo guardava con un misto di stupore professionale e crescente preoccupazione personale. I suoi consigli divennero più cauti, più incentrati sulla gestione della fama e sui pericoli che questa comportava, piuttosto che sulle mere strategie del Dungeon. Altri avventurieri, specialmente quelli di livello simile o leggermente superiore, mostravano un misto di rispetto e, in alcuni casi, malcelata invidia. I più deboli lo guardavano con ammirazione quasi timorosa.

Kael, dal canto suo, accoglieva questa nuova ondata di attenzione con la sua solita facciata di affabile modestia. Ringraziava per i complimenti, minimizzava le sue imprese, e deviava le domande più insistenti con un sorriso disarmante. Interiormente, però, analizzava ogni sguardo, ogni parola. La fama era uno strumento, ne era consapevole. Poteva intimidire i potenziali rivali minori, aprire porte a informazioni o risorse altrimenti inaccessibili, e costruire un'aura di potere che, a sua volta, generava altro potere. Ma era anche un faro che attirava ogni sorta di insetto, alcuni innocui, altri velenosi.

Non passò molto tempo prima che le prime "offerte" iniziassero ad arrivare. Non dalle Familia maggiori, ancora troppo orgogliose o caute per fare una mossa così diretta per un singolo Livello 2, per quanto promettente. Ma diverse Familia di medio e basso livello, quelle che lottavano per emergere o semplicemente per sopravvivere, videro in Kael una potenziale gallina dalle uova d'oro.

Un pomeriggio, mentre Kael e Hestia stavano tornando dal mercato con delle provviste – la loro situazione finanziaria era decisamente migliorata – furono avvicinati da un uomo dall'aspetto distinto, accompagnato da due guardie del corpo.

"Signor Kael? Dea Hestia?" esordì l'uomo con un sorriso untuoso. "Permettetemi di presentarmi. Sono il capitano della Soma Familia, Zanis Lustra."

Kael strinse leggermente gli occhi, mantenendo un'espressione cortese. La Soma Familia. Nota per il suo vino divino, che creava forte dipendenza e lealtà fanatica nei suoi membri, e per i metodi spesso spregiudicati del suo dio, Soma.

"È un piacere conoscervi, Capitano Lustra," rispose Kael, la sua voce calda e invitante. Hestia, al suo fianco, si irrigidì leggermente, diffidente.

"Ho sentito parlare delle vostre recenti imprese, giovane Kael," continuò Zanis, ignorando quasi Hestia. "Un talento come il vostro è sprecato in una... ehm... Familia modesta. Il Dio Soma sarebbe onorato di accogliervi. Immaginate le risorse, il supporto che potremmo offrirvi. Diventereste rapidamente uno dei nostri pilastri."

Kael ascoltò pazientemente, il suo sorriso che non vacillava. "È un'offerta molto generosa, Capitano," replicò, il tono soppesato. "Tuttavia, la Dea Hestia mi ha accolto quando nessun altro lo avrebbe fatto. La mia lealtà è per lei." Fece una piccola pausa, il suo sguardo che si induriva impercettibilmente. "E trovo che la Hestia Familia sia il luogo perfetto per la mia crescita. Apprezzo il vostro interesse, ma devo declinare."

Zanis Lustra perse una frazione del suo sorriso. "Capisco. Una decisione... onorevole, sebbene forse miope. Se doveste cambiare idea..." Lasciò la frase in sospeso, fece un cenno rigido e si allontanò con le sue guardie.

Hestia tirò un sospiro di sollievo non appena furono soli. "Che faccia tosta! Cercare di portarti via così!"

Kael le sorrise, questa volta con più calore. "Non si preoccupi, Dea. Non ho intenzione di andare da nessuna parte." Non finché mi conviene restare, aggiunse una voce cinica nella sua mente. Ma per ora, la libertà e l'attenzione che Hestia gli concedeva erano perfette. Una Familia più grande avrebbe significato più controllo, più obblighi.

Nei giorni successivi, Kael si dedicò a un allenamento più mirato. Il suo nuovo pugnale, "Silenzio Cinereo", era un'estensione del suo braccio, ma cercava la perfezione assoluta. Passava ore nella piccola area di addestramento che aveva ricavato nel seminterrato della chiesa, ora sgombro e rinforzato, praticando affondi, parate, finte. Ogni movimento era ripetuto centinaia di volte, alla ricerca della massima efficienza, della minima spesa energetica.

Iniziò anche a sperimentare con la sua energia interna. Non aveva ancora un grimorio, ma il suo "Potenziale Assoluto" e la sua "Magia" latente suggerivano che ci fosse qualcosa lì. Si sedeva in meditazione, cercando di percepire, di plasmare quella riserva di mana che sentiva crescere dentro di sé. Era come cercare di afferrare fumo, ma a volte, per un fugace istante, sentiva una scintilla, una compressione. Era frustrante, ma la sua "Volontà di Ferro" non gli permetteva di arrendersi.

Durante una delle sue rare passeggiate diurne per Orario, intese a raccogliere informazioni più che a rilassarsi, vide un manifesto affisso alla bacheca della Gilda. Annunciava una parata celebrativa per la Loki Familia, di ritorno da una spedizione particolarmente fruttuosa nei piani profondi. Il nome di Ais Wallenstein spiccava tra quelli degli eroi acclamati. Kael lesse il resoconto delle loro imprese, un sopracciglio leggermente sollevato. Stavano affrontando mostri e pericoli che lui, al momento, poteva solo sognare.

Un freddo sorriso gli sfiorò le labbra. Sognare, per ora. Ma i sogni, per Kael, erano solo progetti a lungo termine. E lui era un ottimo pianificatore.

Capitolo 12: L'Acquisto del Grimorio e i Primi Incantesimi

La ricerca di un grimorio si rivelò più complessa del previsto. Hestia, con la sua solita tenacia, continuava a perlustrare ogni angolo di Orario, importunando contatti e vecchie conoscenze, ma i grimori capaci di risvegliare la magia, specialmente quelli non vincolati a specifiche affinità elementali, erano rari e costosi. Kael, dal canto suo, iniziò a frequentare i mercati più specializzati, quelli dove si sussurravano affari al limite della legalità e dove l'informazione giusta valeva oro.

Le sue finanze, grazie alle continue e proficue discese nel Dungeon, erano solide. Poteva permettersi un buon grimorio, ma non voleva accontentarsi del primo che capitava. La sua "Crescita Fulminea" e il "Potenziale Assoluto" richiedevano qualcosa che potesse davvero sfruttare le sue capacità uniche.

Fu tramite un contatto di Bors, un nano un po' losco di nome Grumnir che gestiva un banco di "antiquariato e curiosità" nel dedalo di vicoli noto come il "Nido del contrabbandiere", che Kael trovò finalmente qualcosa di interessante.

"Ho quello che fa per te, ragazzo," borbottò Grumnir, i suoi occhietti porcini che brillavano di avidità mentre conduceva Kael nel retrobottega polveroso. "Non è roba per pivelli. Questo... questo è speciale."

Su un piedistallo di velluto consunto, c'era un libro sottile, rilegato in pelle scura e liscia, senza alcun titolo o incisione. Emanava una debolissima aura magica, quasi impercettibile.

"Sembra... ordinario," commentò Kael, mantenendo un'espressione neutra, anche se il suo istinto gli diceva che c'era di più.

"Ordinario?" Grumnir sogghignò. "Questo è un 'Grimorio Mutevole', ragazzo. Non insegna un incantesimo specifico. Si adatta al portatore, risveglia ciò che è latente, amplifica il potenziale innato. Per molti, è inutile. Ma per qualcuno con... doti particolari," lanciò un'occhiata eloquente a Kael, "può essere una chiave."

Il prezzo era esorbitante, quasi tutto ciò che Kael aveva accumulato. Ma il concetto di un grimorio che si adattava al suo "Potenziale Assoluto" era troppo allettante per essere ignorato. Dopo un'intensa contrattazione, in cui Kael sfoderò tutta la sua astuzia e il suo carisma calcolato, riuscirono a raggiungere un accordo.

Quella notte, nella solitudine della sua stanza, Kael aprì il Grimorio Mutevole. Le pagine erano completamente bianche. Per un attimo, temette di essere stato truffato. Poi, ricordando le parole di Grumnir, si concentrò, cercando di incanalare quella stessa energia interna che aveva tentato di plasmare per settimane. Posò la mano sulla prima pagina.

Un formicolio percorse il suo braccio, e lentamente, sulla pagina bianca, iniziarono a comparire dei simboli luminescenti, tracciati da una luce argentea. Non erano lettere di nessuna lingua conosciuta, ma Kael, con sua sorpresa, li capiva. Era come se il grimorio stesse comunicando direttamente con la sua anima, con il suo potenziale.

{Sistema: Rilevato Grimorio Mutevole. Sincronizzazione con 'Potenziale Assoluto' e 'Magia Latente' in corso...}

{Nuova Abilità Magica acquisita: [Manipolazione dell'Argento Fatato]}

{Nuovo Incantesimo Sbloccato: Canto Breve - "Filo d'Argento"}

Kael sentì un'ondata di conoscenza riversarsi nella sua mente. "Manipolazione dell'Argento Fatato". Non era un elemento classico come fuoco o ghiaccio. Era qualcosa di più... etereo, versatile. L'incantesimo "Filo d'Argento" sembrava essere una manifestazione base di questo potere: un sottile, quasi invisibile, filo di energia argentea che poteva essere usato per tagliare, legare, o persino come sensore.

Passò le ore successive a sperimentare. All'inizio, riusciva a evocare solo un debole filo tremolante che si dissolveva quasi subito. Richiedeva una concentrazione intensa, un controllo del mana che non aveva mai sperimentato prima. Ma la sua "Crescita Fulminea" era all'opera. Ogni tentativo era leggermente migliore del precedente. L'energia che prima era fumo informe, ora iniziava a rispondere alla sua volontà.

Il giorno dopo, decise di testare la sua nuova abilità nel Dungeon. Scelse i piani intorno al tredicesimo e quattordicesimo, familiari ma abbastanza impegnativi. Incontrò un gruppo di War Shadows, mostri umanoidi fatti d'ombra.

Normalmente, li avrebbe affrontati con la pura velocità del suo pugnale. Ma questa volta, volle integrare la magia.

"Filo d'Argento," mormorò, concentrandosi. Dalla punta delle sue dita, un sottile raggio di luce argentea sferzò l'aria, quasi invisibile. Richiedeva una frazione della sua riserva di mana, ma il controllo era ancora grezzo.

Il primo filo mancò il bersaglio, sibilando innocuamente. Le War Shadows avanzarono.

Kael schivò un artiglio d'ombra, il suo corpo che si muoveva con la consueta fluidità mentre la sua mente lavorava per affinare l'incantesimo.

Meno forza, più precisione. Immagina la traiettoria.

"Filo d'Argento!" Un secondo filo, più stabile, più controllato, scattò e si avvolse attorno alla gamba di una War Shadow, facendola inciampare. Non era abbastanza forte da trattenerla a lungo, ma creò un'apertura. Kael fu su di essa in un istante, il "Silenzio Cinereo" che affondava nell'ombra.

Un altro War Shadow gli fu addosso. Kael evocò un altro "Filo d'Argento", questa volta usandolo come una frusta. La punta del filo colpì il mostro sul torso, lasciando una sottile linea bruciante che sembrò destabilizzare la sua forma d'ombra per un momento. Non era un danno massiccio, ma era un fastidio, una distrazione.

Combinando i rapidi colpi del suo pugnale con i fili d'argento usati per creare inciampi, distrazioni, o piccoli tagli mirati, Kael si rese conto del potenziale. Non era ancora un mago da battaglia, ma la sua versatilità era aumentata esponenzialmente.

{Sistema: Abilità [Manipolazione dell'Argento Fatato] Livello Allenamento: 2/10}

{Incantesimo "Filo d'Argento" Competenza: D}

Il sistema registrava i suoi progressi. Era un inizio.

Tornò alla chiesa quella sera, stanco ma con un nuovo tipo di soddisfazione. Aveva aperto una nuova porta nel suo percorso di crescita. La magia, unita alla sua abilità fisica, lo avrebbe reso un avversario ancora più temibile. E il Grimorio Mutevole, sentiva, aveva ancora molte sorprese in serbo per lui.

Capitolo 13: Esplorazione Approfondita e un Nuovo Incontro

Con la sua nuova abilità magica, per quanto rudimentale, e la crescente padronanza del suo status di Livello 2, Kael sentì il bisogno di spingersi oltre i confini che si era autoimposto. I piani intermedi, fino al diciassettesimo dove aveva sconfitto Goliath, erano diventati troppo... prevedibili. Per continuare la sua crescita esponenziale, aveva bisogno di nuove sfide, di mostri più forti che lo costringessero ad adattarsi e a superare i suoi limiti. Decise di puntare ai piani inferiori, iniziando con cautela dal diciottesimo.

Il diciottesimo piano era una zona di transizione. Segnava l'ingresso vero e proprio nei "piani intermedi profondi" o, per alcuni, l'inizio dei "piani inferiori". L'architettura del Dungeon cambiava sottilmente: i passaggi si facevano più ampi, simili a cattedrali naturali, ma anche più infidi, con crepacci nascosti e trappole ambientali. L'aria era più pesante, carica di una tensione palpabile. I mostri erano più rari, ma significativamente più potenti. Qui si potevano incontrare Minotauri rossi, più grossi e feroci dei loro cugini dei piani superiori, o gli spettrali Ignis Fatuus, fuochi fatui capaci di scatenare potenti esplosioni magiche.

Kael procedeva con estrema cautela, il suo "Silenzio Cinereo" in una mano, l'altra pronta a evocare un "Filo d'Argento". I suoi sensi erano acuiti al massimo, ogni ombra, ogni suono sospetto veniva analizzato. La sua "Anima del Cacciatore" non gli era ancora di grande aiuto qui, poiché molti dei mostri erano nuovi per lui.

Fu mentre attraversava una vasta caverna, il cui soffitto si perdeva nell'oscurità e le cui pareti erano costellate di cristalli rossastri che emettevano una luce fioca e inquietante, che lo vide.

Un altro avventuriero. Solitario, come lui.

Era appoggiato a una colonna di roccia, intento a pulire una lunga lancia dalla punta affilata. Indossava un'armatura scura e funzionale, che ne copriva gran parte del corpo, e un elmo che gli celava il volto, lasciando intravedere solo due occhi attenti che seguivano ogni movimento di Kael non appena questi entrò nel suo campo visivo. Non sembrava sorpreso o ostile, solo... vigile.

Kael si fermò a una distanza di sicurezza. Non percepiva un'immediata minaccia, ma in quella parte del Dungeon, la prudenza era la prima regola.

"Viandante," disse l'avventuriero con l'elmo, la sua voce leggermente metallica a causa della celata, ma ferma. "Raro vedere qualcuno da solo a queste profondità, specialmente un volto nuovo."

Kael mantenne un'espressione neutra, anche se internamente stava già analizzando la situazione. L'armatura era di buona fattura, la lancia sembrava un'arma potente. Il portamento era quello di un combattente esperto. Livello 2 avanzato, o forse persino un Livello 3.

"Potrei dire la stessa cosa di te," rispose Kael, la sua voce calma, usando il suo solito tono solare, ma con una nota di cautela. "Mi chiamo Kael. Hestia Familia."

L'avventuriero rimase in silenzio per un momento, come se stesse soppesando il nome. "Hestia Familia... Lampo Cinereo, dunque." Non era una domanda. "Ho sentito le voci. Dicono che sei veloce."

"Le voci a volte esagerano," replicò Kael con un sorriso modesto. Sa chi sono. Interessante.

"A volte sottovalutano," ribatté l'altro. Si alzò lentamente, senza movimenti bruschi. Era alto, più di Kael, e la sua figura emanava un'aura di tranquilla potenza. "Puoi chiamarmi... Viator." Un nome chiaramente fittizio. "E non sono affiliato a nessuna Familia al momento."

Un "cane sciolto" di quel livello era raro. Di solito, gli avventurieri potenti venivano reclutati rapidamente.

"Un piacere conoscerti, Viator," disse Kael. "Stai cacciando o solo... esplorando?"

"Entrambe le cose. E tu, Kael della Hestia Familia? Cosa cerca un astro nascente così in profondità, da solo?" c'era una punta di sfida nella sua voce.

"Crescita," rispose Kael semplicemente. "E sfide."

Proprio in quel momento, un sordo ruggito echeggiò nella caverna, seguito da un tremore del terreno. Dal fondo della sala, illuminato dalla luce rossastra dei cristalli, emerse una figura imponente: un Minotauro Rosso, alto quasi tre metri, con pelliccia color sangue e occhi che brillavano di furia selvaggia. Brandiva un'ascia bipenne rudimentale ma enorme.

"Parlare di sfide..." mormorò Viator, la sua mano che stringeva saldamente l'impugnatura della lancia.

Il Minotauro li individuò, emise un altro ruggito assordante e caricò, la sua massa che faceva tremare il pavimento.

Kael non esitò. Questo era il tipo di combattimento che cercava.

"Coprimi il fianco sinistro se attacca entrambi!" gridò a Viator, senza aspettare una risposta, e scattò in avanti per intercettare il Minotauro.

Il Minotauro mirò un fendente devastante con la sua ascia verso Kael. L'aria sibilò sotto la potenza del colpo. Kael, invece di indietreggiare, si abbassò fulmineamente, l'ascia che gli passava a un soffio sopra la testa. Sfruttando l'apertura, affondò "Silenzio Cinereo" nella coscia del mostro. Il pugnale, pur affilato, poté solo scalfire la pelle coriacea e i muscoli spessi, ma il Minotauro ruggì di dolore e rabbia.

"Filo d'Argento!" Kael evocò rapidamente tre fili luminosi che sferzarono l'aria, mirando agli occhi del Minotauro. Due mancarono il bersaglio, ma uno lo colpì di striscio a una palpebra, facendolo indietreggiare per un istante, accecato dal dolore.

In quell'istante, Viator entrò in azione. La sua lancia scattò come un serpente, colpendo il Minotauro al fianco, in un punto meno protetto, con una forza impressionante. La punta della lancia penetrò in profondità, strappando un altro urlo alla bestia.

Il Minotauro, infuriato, si concentrò su Viator, che parò un colpo diretto con il manico della sua lancia, arretrando di diversi passi per l'impatto.

Kael colse l'occasione. Il Minotauro gli dava la schiena. Con un balzo potenziato dalla sua agilità, Kael si arrampicò sulla schiena del gigante, piantando i piedi sulle sue spalle larghe. Il Minotauro si scosse furiosamente, cercando di disarcionarlo.

"Ora!" urlò Kael.

Viator, capendo al volo, finse un attacco frontale, attirando l'attenzione del mostro. Kael, lottando per mantenere la presa, mirò alla base del collo del Minotauro, un punto notoriamente vulnerabile, e affondò il suo pugnale con tutta la forza che aveva.

Ci fu un suono orribile di carne e tendini lacerati. Il Minotauro emise un ultimo, gorgogliante ruggito, poi le sue gambe cedettero e crollò a terra con un tonfo sordo, sollevando una nuvola di polvere.

Kael saltò giù dalla schiena del mostro, ansimando leggermente. Il combattimento era stato breve ma intenso. Viator si avvicinò, la punta della sua lancia ancora sporca del sangue scuro del Minotauro.

"Non male, Lampo Cinereo," concesse Viator, la sua voce ancora metallica, ma con una sfumatura che Kael interpretò come rispetto. "Combatti bene. E sei veloce a pensare."

"Anche tu non sei da meno con quella lancia," rispose Kael, recuperando il suo pugnale e pulendolo. "Una buona coordinazione."

Rimasero in silenzio per un momento, mentre il Minotauro si dissolveva, lasciando una grossa pietra magica e un corno scheggiato.

"Forse," disse Viator, rompendo il silenzio, "potremmo trovare utile esplorare insieme per un po'. Due paia di occhi vedono meglio di uno, a queste profondità."

Kael lo considerò. Viator era forte, abile, e sembrava conoscere bene quei piani. Un compagno temporaneo poteva accelerare la sua esplorazione e permettergli di affrontare minacce maggiori. D'altro canto, significava dividere i drop e doversi fidare di uno sconosciuto.

"Potrebbe essere un'idea," rispose Kael, il suo sorriso solare che contrastava con la fredda analisi che stava avvenendo nella sua mente. "Ma stabiliamo delle regole chiare."

L'incontro casuale si stava trasformando in una potenziale, e forse pericolosa, alleanza.

Capitolo 14: Voci dalla Loki Familia e Riflessioni Interne

La notizia delle imprese di Kael, specialmente la sua crescente abilità nel navigare i piani intermedi profondi da solo o, come si vociferava ora, in compagnia di un misterioso lanciere, iniziò a fare capolino anche nelle conversazioni delle Familia maggiori. Non era più solo "quel ragazzo fortunato della Hestia Familia". Stava diventando una costante, una forza emergente da tenere d'occhio.

Nella vasta sala riunioni della "Twilight Manor", sede della Loki Familia, Finn Deimne, il piccolo ma geniale capitano prum, stava esaminando i rapporti settimanali con Riveria Ljos Alf, l'alta elfa vice-capitano e maga suprema, e Gareth Landrock, il nano veterano.

"...e poi c'è questo Kael della Hestia Familia," disse Finn, picchiettando un dito su un paragrafo di un rapporto proveniente da informatori della Gilda. "Livello 2. Ha sconfitto un Goliath da solo poco dopo il level-up. Ora si dice che si aggiri regolarmente tra il diciottesimo e il ventesimo piano, a volte con un altro avventuriero non identificato, nome in codice 'Viator'. Le sue statistiche al Livello 1 erano, secondo fonti attendibili, quasi interamente S, con picchi di SS e SSS. Due abilità di sviluppo al passaggio al Livello 2: 'Anima del Cacciatore' e 'Volontà di Ferro'. Ora pare abbia acquisito anche la magia."

Riveria sollevò un sopracciglio elegante. "Un profilo di crescita eccezionale. 'Potenziale Assoluto' e 'Crescita Fulminea', se non erro, erano le sue abilità innate. Pericolosamente potenti, se usate correttamente."

Gareth sbuffò una risata roca. "Un altro giovane puledro che scalpita. Ne nascono di continuo. Vedremo se dura. Il Dungeon ha un modo tutto suo di sfoltire gli arroganti."

"Non sembra arrogante, almeno in superficie," intervenne Finn, i suoi occhi acuti e pensierosi. "I rapporti lo descrivono come carismatico, umile. Ma i risultati parlano chiaro. Una crescita del genere non si ottiene solo con il talento. Ci vuole una determinazione fuori dal comune. O una disperazione altrettanto grande."

"Hestia non è esattamente una divinità che ispira grandi piani strategici," commentò Riveria con un sorriso tirato. "È più probabile che sia tutta farina del sacco del ragazzo."

"Per ora, teniamolo d'occhio," concluse Finn. "Non rappresenta una minaccia, ma è un 'elemento di interesse'. Se continua di questo passo, potrebbe diventare un giocatore significativo. O una pedina utile... o un problema."

Kael, ignaro di queste discussioni ai piani alti, decise di prendersi un paio di giorni di "pausa attiva". Eina Tulle glielo aveva consigliato, sottolineando l'importanza del riposo per consolidare l'esperienza e prevenire il burnout. Kael, ovviamente, interpretò il consiglio a modo suo: meno Dungeon, più raccolta di informazioni, analisi e pianificazione strategica.

Passò del tempo nella biblioteca della Gilda, divorando testi sulla storia del Dungeon, sulle tattiche di combattimento avanzate, sulla struttura delle Familia più importanti. La sua "Crescita Fulminea" gli permetteva di assorbire e processare informazioni a una velocità prodigiosa.

Trascorreva anche lunghe ore nel seminterrato della chiesa, ora trasformato in una discreta sala d'addestramento. Non si limitava a praticare con il pugnale o con i suoi "Fili d'Argento". Meditava, cercando di comprendere più a fondo la sua abilità di "Manipolazione dell'Argento Fatato". Sentiva che "Filo d'Argento" era solo la punta dell'iceberg. Il Grimorio Mutevole rimaneva per lo più bianco, ma a volte, dopo intense sessioni di allenamento o riflessione, comparivano nuovi, enigmatici simboli, suggerendo possibilità ancora da sbloccare.

{Sistema: Riflessione e analisi hanno portato a una maggiore comprensione del proprio potenziale.}

{Abilità [Manipolazione dell'Argento Fatato] Livello Allenamento: 3/10}

{Possibile evoluzione dell'incantesimo "Filo d'Argento" rilevata. Requisiti: Maggiore controllo del mana, esperienza pratica.}

La sua routine con Viator si era consolidata. Esploravano insieme per qualche ora al giorno, dividendosi i drop e coprendosi le spalle a vicenda. Viator rimaneva un enigma; parlava poco di sé, ma combatteva con una perizia e una freddezza che Kael riconosceva e, a modo suo, rispettava. C'era una tacita intesa tra loro, quella di due lupi solitari che avevano trovato conveniente cacciare in coppia per un po'.

Una sera, mentre Kael tornava verso casa, passò vicino al quartiere della Loki Familia. Da una delle finestre illuminate della "Twilight Manor", vide per un istante una sagoma bionda affacciata. Ais Wallenstein. Era troppo distante per distinguere i lineamenti, ma la riconobbe. Era lì, un faro di potenza e abilità, un costante promemoria del livello a cui aspirava. Non provava invidia, né un'infatuazione adolescenziale. Era più un freddo calcolo, un obiettivo da raggiungere e superare.

Ogni passo che faccio, pensò Kael, il suo solito sorriso solare appena increspato da una determinazione glaciale, mi avvicina. E un giorno, Wallenstein, non sarai solo un nome sussurrato o una figura distante.

La Funzione Multiverso nel suo sistema rimaneva bloccata, un lontano miraggio. Ma il potere che sentiva crescere dentro di sé, giorno dopo giorno, era reale, tangibile. E sapeva che era solo l'inizio.

Capitolo 15: Il Richiamo del Dungeon Profondo e una Proposta

Le settimane si trasformarono in un paio di mesi. Kael, come Livello 2, stava raggiungendo un plateau nelle sue statistiche, almeno per quanto riguardava la crescita ottenibile nei piani che frequentava abitualmente, anche spingendosi fino al ventesimo o ventunesimo con Viator. Le sue abilità di base erano tutte saldamente nel rango C, con la Destrezza e l'Agilità che sfioravano il B. La sua "Manipolazione dell'Argento Fatato" era migliorata sensibilmente; ora poteva evocare più "Fili d'Argento" contemporaneamente, controllarli con maggiore precisione e persino infonderli con una leggera carica esplosiva al contatto, un'evoluzione che aveva battezzato "Tocco Argenteo Esplosivo".

{Kael}

{Livello: 2}

{Forza: E480 -> C655}

{Resistenza: E450 -> C630}

{Destrezza: D550 -> B780}

{Agilità: D590 -> B795}

{Magia: I0 -> D510 (Controllo Mana)}

{Abilità di Sviluppo: [Anima del Cacciatore], [Volontà di Ferro]}

{Abilità: [Crescita Fulminea], [Potenziale Assoluto]}

{Magia: [Manipolazione dell'Argento Fatato] Lv.4

Filo d'Argento (Competenza B) Tocco Argenteo Esplosivo (Competenza D)}

Viator si era rivelato un compagno di Dungeon sorprendentemente affidabile, sebbene taciturno e misterioso. La loro sinergia in combattimento era diventata quasi istintiva. Ma Kael sapeva che quella collaborazione aveva i giorni contati. Entrambi erano troppo individualisti per un'alleanza a lungo termine, a meno che non ci fosse un vantaggio schiacciante. E Kael sentiva di nuovo il richiamo di sfide maggiori, quelle che si trovavano ancora più in profondità, dove nemmeno Viator si avventurava regolarmente.

Fu in questo periodo che Bors, Lyra e la giovane Lilia della Dian Cecht Familia lo cercarono. Li incontrò in una taverna tranquilla vicino alla Gilda, un luogo che Kael usava occasionalmente per raccogliere informazioni.

Bors andò dritto al punto, come suo solito, dopo i convenevoli. "Kael, amico mio. Abbiamo bisogno di un favore. Uno grosso."

Lyra, più misurata, aggiunse: "Stiamo pianificando una spedizione al sedicesimo piano. C'è una particolare erba medicinale che cresce solo lì, molto rara, che il nostro Dio Dian Cecht necessita per una pozione sperimentale. Sarebbe un grande impulso per la nostra Familia."

"Il problema," continuò Bors, grattandosi la barba, "è che il sedicesimo piano è un po' al limite per noi tre da soli. Ci sono quei maledetti Lygerfang potenziati e i Bugbear. Se incontrassimo un 'Party' di mostri..."

Lilia, con la sua solita timidezza, strinse il suo bastone. "Abbiamo pensato che... che forse tu... potresti accompagnarci. Come guida, o guardia del corpo. Naturalmente, divideremmo equamente ogni drop e ti daremmo una parte consistente del valore dell'erba, se la troviamo."

Kael ascoltò, il suo volto atteggiato a una cordiale attenzione. Interiormente, la sua mente analizzava rapidamente la proposta. Il sedicesimo piano, per lui, era ormai una passeggiata. Il guadagno monetario sarebbe stato modesto rispetto a quello che poteva ottenere da solo nei piani inferiori. Tuttavia, c'erano altri fattori. Consolidare il legame con la Dian Cecht Familia poteva tornare utile. E poi, c'era la sfida di proteggere attivamente un gruppo, un tipo di combattimento diverso da quello a cui era abituato. Poteva essere un buon allenamento per la sua versatilità e per la sua capacità di comando latente.

Inoltre, il pensiero di Hestia che si vantava con le altre divinità del fatto che il "suo Kael" aiutava le Familia più piccole aveva un certo, perverso, fascino.

"Capisco la vostra situazione," disse Kael, dopo una breve pausa. "Il sedicesimo piano può essere insidioso se non si è preparati. E quell'erba sembra importante per voi." Fece un sorriso rassicurante. "Accetto di accompagnarvi. Consideratelo un favore tra amici." Rifiutò la quota per l'erba, chiedendo solo una normale divisione dei drop. Questo gesto, sapeva, avrebbe aumentato il loro debito di gratitudine.

Bors quasi lo abbracciò per l'entusiasmo. Lyra lo guardò con un misto di gratitudine e rinnovata curiosità. Lilia semplicemente arrossì e mormorò un "Grazie infinite, Kael-san."

La spedizione avvenne tre giorni dopo. Kael si posizionò naturalmente come punta di diamante del gruppo, ma anche come stratega. Dava indicazioni chiare, segnalava pericoli e dirigeva i movimenti del gruppo con una calma autorevole che sorprese persino lui stesso.

Quando incontrarono il loro primo vero ostacolo – un branco di otto Lygerfang particolarmente aggressivi che li avevano accerchiati in un'ampia radura sotterranea – Kael dimostrò perché la sua fama era meritata.

"Bors, tieni la destra con Lyra! Concentratevi su quei tre! Lilia, resta dietro di me, preparati a curare Bors se carica troppo!" la sua voce era un comando, non un suggerimento.

Mentre Bors e Lyra impegnavano una parte del branco, Kael si mosse. Non era solo la velocità disumana del Lampo Cinereo. Era la precisione, la fredda efficienza. Il suo pugnale "Silenzio Cinereo" divenne un vortice argentato. Un Lygerfang saltò verso di lui, le fauci spalancate. Kael si abbassò, la bestia che gli passava sopra, e con un movimento fluido e ascendente, aprì il ventre del mostro a mezz'aria. Atterrò e si girò, già pronto per il successivo.

"Filo d'Argento!" Cinque fili luminosi scattarono dalle sue dita, non per uccidere, ma per intralciare. Due Lygerfang inciamparono, le loro cariche interrotte. Kael ne approfittò immediatamente, eliminandone uno con un colpo alla gola e ferendo gravemente l'altro, che Lyra finì rapidamente.

Bors stava avendo qualche difficoltà con un Lygerfang particolarmente grosso che lo stava pressando.

"Lilia, ora!" gridò Kael.

La giovane maga, pur tremando leggermente, intonò il suo incantesimo: "Dia Lumina!" Una luce curativa avvolse Bors, chiudendo una ferita sanguinante sulla sua spalla.

Kael, nel frattempo, si era occupato degli ultimi due Lygerfang dalla sua parte con una brutalità controllata. Usò un "Tocco Argenteo Esplosivo" ben piazzato sulla testa di uno, facendolo barcollare stordito, per poi finirlo con un affondo preciso al cuore. L'ultimo tentò la fuga, ma un "Filo d'Argento" lo prese per una zampa posteriore, facendolo cadere goffamente, e Kael lo raggiunse in due falcate.

L'intero scontro durò meno di due minuti. Bors, Lyra e Lilia lo fissavano con un misto di shock e profonda ammirazione. Avevano visto la forza, ma ora avevano visto anche l'intelligenza tattica e la capacità di guidare.

"Non male come riscaldamento," commentò Kael, il suo sorriso solare tornato al suo posto mentre si puliva il pugnale. "Ora, andiamo a cercare quell'erba."

Mentre continuavano, Kael si sentì stranamente soddisfatto. Proteggere gli altri, guidarli, era diverso, ma non spiacevole. Forse c'era più di un modo per raggiungere la vetta. O forse, era solo un altro strumento nel suo arsenale in continua espansione.

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