> In principio era il Silenzio.
Non quello degli uomini, ma quello del Cielo.
Quando l'ultima parola fu pronunciata, le sfere si zittirono. I cori tacquero. Le trombe d'oro, una a una, scesero nel vuoto come stelle morenti.
Gli angeli attesero.
Alcuni per giorni. Altri per ere.
Alcuni pregarono finché la voce non si confuse con il pianto. Altri strapparono le ali dal dorso, per non sentire il peso dell'obbedienza.
Ma uno solo rimase immobile.
Il suo nome era Sariel, e lo portava come si porta una spada: senza orgoglio, senza paura.
Era l'ultimo tra i vigilanti, il custode silenzioso dei decreti perduti.
Le sue ali erano bianche, ma non brillavano più. Solo polvere sacra, aggrappata alle piume come la memoria alla carne.
Ogni mattina saliva i gradini del Tempio Superiore. Mille e sette. Sempre gli stessi.
Ogni sera recitava la preghiera antica, quella che cominciava con:
"Tu che fosti, che sei, che sarai…"
E nessuno rispondeva.
Ma lui la diceva lo stesso. Perché la fede non è un contratto. È un voto.
Finché, un giorno, il cielo non fu più silenzioso.
Ma la voce che parlò… non era quella di Dio.